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What if you fly?

What if you fly?

There is freedom waiting for you,
On the breezes of the sky,
And you ask, “What if I fall?”
Oh, but my darling,
What if you fly?

Di: Erin Hanson

 

Spesso, arrivano in terapia persone che stanno vivendo situazioni scomode e dolorose per la propria esistenza. In genere, queste persone patiscono a causa di questioni affettive, relazionali o lavorative. Dalla loro narrazione, sembra che non ci sia alcuna possibilità di modificare lo statu quo e per questo motivo chiedono di essere aiutati a sopportare quanto stanno vivendo. Ma è proprio così? Davvero non si può fare nulla per cambiare le cose?

A volte, quello che appare ad un occhio esterno, è che la situazione può essere cambiata, spesso anche con una certa facilità, eppure le persone sembrano essere incapaci di muovere un passo verso una vita più felice.

Come mai? Per quanto possa apparire assurdo o paradossale, è più semplice rimanere in una situazione scomoda ma conosciuta. Ciò che conosciamo, anche se è disfunzionale, è in qualche modo più rassicurante di ciò che ci è ignoto, anche se questo ignoto è potenzialmente molto buono per noi.

Ciò che ci rende così difficile affrontare il cambiamento è il cosiddetto “horror vacui”, la paura del vuoto. Mi piace ricordare quello che diceva uno dei miei insegnanti della scuola di specializzazione: “Immaginate di trovarvi su un albero in un ambiente scomodo, difficile e magari ostile. Di fronte a voi c’è un altro albero, sul quale ci sono frutti, un appoggio comodo e protezione. L’unico modo per raggiungere quell’albero è lanciarsi con una liana, lasciarla e afferrarne i rami. Il momento in cui lasciamo un appiglio, prima di afferrarne un altro, è ciò che ci fa paura.” Quel momento, dunque, in cui lasciamo le vecchie abitudini e non ne abbiamo ancora acquisite di nuove.

Affrontare un cambiamento non è semplice, ma il momento di transizione è ciò che precede ciò che abbiamo desiderato. Il cambiamento si attiva tramite la consapevolezza e la conoscenza profonda di sé e permette di modificare gli schemi e gli automatismi responsabili dei comportamenti disfunzionali, dandoci la possibilità di maturare quelle scelte più libere, sane e adatte a noi e che ci rendono felici.